STORIA DELLA DIMORA GROTTA AZZURRA
La costruzione
La costruzione, risalente alla fine dell’ 800, è stata acquistata all’inizio del ‘900 da una famiglia locale. E’ stata la dimora di due sorelle fino al 1993, adibita per metà ad abitazione (la parte intonacata), e per metà a stalla con fienile (la parte in pietra). L’edificio ha inoltre rappresentato un rifugio per molte specie della fauna locale: cani, gatti, galline, conigli, cervi, caprioli, volpi, pipistrelli e uccelli vari.

La ristrutturazione
Dopo oltre venti anni di abbandono, nell’estate 2018 il rudere è stato acquistato dall'attuale proprietaria. Il bosco lo stava inghiottendo, quindi il primo passo è stato liberarlo da alberi e piante infestanti.
Nella primavera del 2019 è iniziata la ristrutturazione, partendo dalla demolizione di quel che rimaneva del tetto.
Poi è iniziato il recupero delle bellissime pareti originali in pietra, spesse ben 50 cm! In seguito, il tetto è stato completamente ricostruito.
Per tutto il periodo dei lavori, il primo responsabile del cantiere (Re Ubaldo I, detto Baldino) ha ispezionato ogni millimetro con le sue quattro zampe, assicurandosi che tutto venisse svolto a regola d’arte.
A Dicembre 2019, appena prima dell’arrivo della neve, il tetto era finalmente finito. E’ quindi iniziata la ristrutturazione dei pavimenti e dei solai, cercando di recuperare il più possibile delle travi di larice originali.
Dal 2020 in poi la ristrutturazione è continuata prevalentemente negli spazi interni, ma la pandemia Covid-19, l’odissea Superbonus 110 e la speculazione sui costi dei materiali hanno ritardato moltissimo la fine dei lavori.
Finalmente, nei primi mesi del 2023 l’interno della struttura era praticamente pronto; restavano solo da restaurare gli spazi esterni, incluso l’antico pozzo, che adesso è stato riportato allo splendore originale.
Dimora
Grotta Azzurra
Si arriva finalmente ad Aprile 2023, quando la struttura ha iniziato a vivere sotto la forma di un B&B, accogliendo i suoi primi ospiti.
Di recente abbiamo optato per una forma di accoglienza più famigliare e flessibile: una locazione turistica, dove gli ospiti possono disporre pienamente degli spazi comuni, inclusa la cucina.
Alle pareti potrete ammirare i quadri del pittore Francesco Bernacchi, nonno dell’attuale proprietaria. Era un uomo di talento e molto poliedrico: pur essendo professore chirurgo urologo, nel tempo libero amava dipingere nel suo studio, o anche all’aperto, immerso nella natura. Il bagagliaio della sua auto ospitava sempre la tavolozza dei colori, tele e supporti di legno, e l’immancabile cavalletto. Nella sua lunga vita ha realizzato centinaia di quadri e disegni, caratterizzati da un’esplosione di colori ed energia.
Adesso che conoscete la storia di questa antica dimora, ci auguriamo che vi sentiate come a casa vostra.
Buon soggiorno e grazie per aver scelto questa struttura, la cui anima è un ponte tra passato, presente e futuro.